mercoledì 25 novembre 2009

TRIESTE TATTOO EXPO 27-28-29 NOVEMBRE 2009



Venerdì 27 novembre 2009, prende il via la seconda edizione del Trieste Tattoo Expo, convention sul tatuaggio, dopo la prima fortunata dello scorso anno.
L'evento, appoggiato principalmente dalla redazione di Tattoo Life e Tattoo Energy, terminerà domenica 29, dopo tre giorni di concerti, spettacoli, sfilate, contest e, ovviamente, la possibilità di vedere numerosi tatuatori all'opera.
In tutto un centinaio di artisti provenienti principalmente dall'Italia, qualcuno dall'Inghilterra, dall'Austria, dalla Grecia e dalla Croazia; i tatuatori locali che potrete vedere saranno Dane (Inkamatic), Michele L'Abbate e Marco Milia (Bodyfactory), Leonardo Gerchi e Stefano Dandolo (Tribe & Crew), Christian Ramani (Second Skin Tattoo).
Durante i concerti potrete vedere i triestini Wet-Tones e il tedesco Ski King, durante alcune performance le italiane Sick Girl e due esponenti della kustom art, El Rana e Blaster.
L'Expo quest'anno si terrà al Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima, location differente quindi rispetto alla scorsa edizione.
L'ingresso costa 12,00 euro per una giornata, 30,00 euro per l'intera manifestazione.

Qua il link al sito del Trieste Tattoo Expo contenente l'intero programma e l'elenco dei tatuatori partecipanti

domenica 22 novembre 2009

ISCREAM4ICECREAM: RIMBOCCARSI LE MANICHE



Con questo post apro una nuova categoria all'interno del mio blog, quella delle interviste.
Per cominciare ho pensato di fare qualche domanda ad una nuova realtà che da poco ha iniziato a gettare le basi per un qualcosa di concreto, a Trieste. Non vi anticipo nulla, leggete le righe seguenti.

1) Innanzitutto un saluto a tutti.
Ho scoperto tramite Blogspot la vostra iniziativa, per poi realizzare che alcuni di voi li conoscevo già di persona; quando nasce il vostro progetto, chi ne fa parte e di che cosa si tratta?

Luca: L'idea in sé è presente già da molto tempo. Cercare contatti, scambiarsi date con gli altri gruppi, è alla base di un determinato ambiente musicale in cui siamo e stiamo crescendo. La possibilità poi di avere materialmente un luogo in cui poter dare sfogo a quello che stava covando sotto la cenere ha contribuito alla sua realizzabilità. Trieste è carente in fatto di spazi dove poter suonare, a meno che tu non faccia cover, raggae o peggio. Non vogliamo però negare anche l'aspetto pigrizia. Evitar di dover sempre fare centinaia di chilometri per vedere i gruppi che si seguono non è un aspetto da sottovalutare. Per finire l'idea è comunque quella di portare in città quella musica che, parafrasando le parole di un nostro amico sloveno, è prima di tutto "controcultura", speriamo che abituando le persone ad ascoltare generi forse non comunemente definiti orecchiabili, si possa allargarne il bacino e far sì che ci sia più movimento in regione e che nascano nuovi gruppi validi.

Vasco: Beh, il desiderio di coinvolgere la città ad ascoltare un certo tipo di musica c'era da tanto, qualche anno, poi ufficialmente abbiamo deciso di dare un nome e un corpo al nostro mostro chiamandolo iscream4icecream (a luca e paolo il compito di speigare il significato del nome); si tratta fondamentalmente e semplicemente di far suonare gruppi della scena hc (in tutte le sue derivazioni) che più ci aggradano e che abbiano un certo tipo di mentalità. Per quanto mi riguarda non ha importanza chi ne fa parte.

2) So che alcuni di voi hanno alle spalle, e anche tuttora, esperienze musicali con vari gruppi; quali sono queste bands e in che modo questo ha influenzato e stimolato la vostra intraprendenza?

Luca: Come ho detto prima, cercare di suonare in giro è difficile qui come altrove, ma avere la possibilità di dar spazio a gruppi locali e gruppi di fuori permette di conoscersi e scambiarsi contatti. La scena musicale sotto sotto si risolve in una rete di relazioni personali, questo è l'aspetto che ci interessa. Dopo c'è solo il business e questioni di soldi. Quando vuoi suonare ma non trovi gli spazi capisci quanto sia importante crearne uno. La cosa migliore che ambienti punk e hardcore possono insegnare a mio avviso è questa: se una cosa non c'è, non esiste, invece di sprecare il tuo tempo a lamentarti, rimboccati le maniche e cerca di costruirla. Tutti si lamentano, pochi cercano di costruire veramente qualcosa.

Vasco: Nulla, per ora.

3) Quali sono i generi che intendete promuovere con le vostre serate?

Luca: La lista sarebbe lunga. Diciamo solo che l'obiettivo è di dare spazio a quello che solitamente non passano in radio.

Vasco: Il genere è l'hardcore in tutte le sue forme e derivazioni. Poi a me personalmente piacerebbe inserire gruppi con un etica diy di vario genere dalla wave all'industrial, dallo shoegaze al folk (o neo-folk).

4) Come operate, a livello pratico, e che tipo di servizio volete e riuscite a garantire ai gruppi che selezionate?

Luca: Ci piacerebbe innanzitutto creare un rapporto di amicizia con le persone che compongono i gruppi. Per il resto ovviamente si garantiscono vitto (ovviamente vegan) e alloggio (le nostre umili dimore).

Vasco: Ah, i sorrisi, quelli sono gratuiti. A livello pratico si contattano i gruppi tramite i socialnetwork o tramite mail o di persona.

5) Quando e come è nata la collaborazione col Gruppo Tetris di Trieste? Come sta andando?

Luca: Siamo appena partiti. Lo spazio per ora è risicato. Riusciamo ad avere un appuntamento al mese, ma come inizio non ci lamentiamo. Si cerca di organizzare le date in anticipo per quanto è possibile e questo forse è il maggior limite perché può voler significare dover rinunciare a qualche allettante day off. Ma si vedrà. Per ora siamo soddisfatti.

Vasco: Ha il ruolo primario in tutto ciò perché ovviamente garantisce il posto (per ora 1 volta al mese, anche se noi vorremmo farne 2). È nato semplicemente partecipando alle riunioni e cercando di far capire a loro il nostro modo di fare e accordandoci sulle formalità citate qua sopra.

6) Sulla vostra pagina on-line fate un forte riferimento al "Do It Yourself", a tutto ciò che riesca a realizzarsi attraverso un'etica indipendente; si tratta di una scelta di principio o motivata da esigenze pratiche?

Luca: "Do it yourself" è una scelta di vita. Nessuno di noi sguazza nell'oro. La soddisfazione di riuscire a creare qualcosa con le proprie energie è esaltante. DIY in questo caso significa anche investire del proprio per costruire qualcosa in cui si crede, lontano da logiche egoistiche. Che materialmente significa anche che ci mettiamo dei nostri soldi. Abbiamo una cassa comune e con quella facciamo a metà con il Tetris per pagare i gruppi. Ognuno di noi si impegna per cucinare qualcosa e non limitarsi alla solita pizza per chi suona. Sono tante piccole cose una vicino all'altra. Bisogna essere un gruppo di persone. DIY non significa "isolati" dagli altri ma costruisci con gli altri, impegnati con loro.

Vasco: Il termine diy viene citato solo nei dettagli del nostro profile e ciò non è stato fatto a caso; io credo che di diy ormai ne parlano tutti senza avere una minima idea di cosa voglia dire, è solo un etichetta per attirare le persone. Parlando con la gente di solito ci si ritrova a parlare di concetti come il diy che secondo loro vanno a braccetto con concetti come musica di qualità, il che per me non ha nessun senso, anzi odio il concetto musica di qualità. Operiamo così perchè semplicemente è l'unico modo che conosco e credo sia una scelta a livello sia pratico sia di principio come dici tu, poiché nutro un forte odio verso tutto quello che è mainstream come purtroppo un certo tipo di hardcore (o forse tutto) oggi lo è. Non esistono altre maniere per questo "genere".

7) Trieste ha visto nascere qualche buona situazione musicale negli ultimi due anni; pensate possa diventare un passaggio obbligato per gruppi italiani e stranieri dell'ambito "underground", in futuro?

Luca: Su questo non saprei che dire. Dipende dalle nuove generazioni. Noi faremo il possibile per ampliare la scelta musicale alla quale una persona può venire in contatto. Poi ognuno è libero di andare dove vuole. Il vero dramma è che molti ignorano che esiste la possibilità di suonare, muoversi, andare in tour senza dover per forza essere delle superstar. Ci hanno insegnato a mettere le stelle su un piedistallo e a guardarle dal basso e molte persone sono convinte che sia tutto qui. Bisogna imparare che lo spazio che separa il pubblico da chi sta sul palco è solo aria, chiunque può salire. È una distanza che va azzerata. Ce n'è di strada da fare.

Vasco: È quello che mi auguro ed è per questo che ho deciso di sacrficarmi in tutto questo, anche se personalmente dubito di tutto ciò. Semplicemente volgiamo creare un collegamento con questo tipo di scena che manca penso dagli anni 80 (upset ecc).

8) Come valutate la scena cittadina e regionale? Ci sono bands che vi piacciono in particolare?

Vasco: La "scena" per come la concepisco io non esiste: cioè un insieme di individui che non condividono solo delle passioni, ma bensì individui che guardano oltre al fatto di fare quattro chiacchiere e supportare i concerti; che vadano oltre a condividere la stessa etica musicale-alimentare, ma che condividano i loro sentimenti, le loro frustazioni, etc. Comunque ritornando alla domanda, la fantomatica "scena" non solo scarseggia a livello regionale, ma anche a livello nazionale; oramai l'hc si è amalgamato alla società diventando parte di essa e del mainstream senza più essere una minaccia o volersi staccare prepotentemente da essa. Al momento non esistono gruppi che mi piacciono.

9) Quali sono i prossimi appuntamenti in programma?

Luca: A dicembre per ora ci saranno i trevigiani A Flower Collapsed, il 18. Gennaio si vedrà.

Vasco: Loro fanno uno screamo molto vicino agli Off Minor solo leggermente più metalloso e i Blame It On The Ocean che fanno un hc veloce che cercano di evolvere il loro sound con influenze alla American Nightmare.

Bene, spero che la vostra iniziativa prenda piede e riesca a creare un'altra forte realtà a Trieste.
Ora vi saluto e vi lascio spazio per dire quello che volete.
A presto.

Vasco: Grazie di cuore per l'interesse e lo spazio datoci.

Qua il link alla pagina di Is4ic

mercoledì 18 novembre 2009

domenica 15 novembre 2009

VENERDÌ 13 DA INKAMATIC



L'idea era già nata qualche mese fa, durante una mia visita allo studio di Dane ed Elisa; Dane mi disse che avrebbe voluto organizzare qualcosa di speciale per il prossimo venerdì 13, che sarebbe cascato a novembre.
Nel corso dei mesi il progetto ha preso forma e, finalmente, ci siamo ritrovati tutti all'Inkamatic Tattoo Studio, venerdì scorso per partecipare a questa bella festa privata, a porte chiuse; venerdì 13, ritrovo alle ore 13, 13 soggetti disegnati da due tatuatori (in totale 26), cifra simbolica di 13 euro a tatuaggio, utili a ripagare il costo dei materiali utilizzati e l'enorme quantità di cibo e bevande comprati appositamente per la festa, compreso un fusto da 20 litri di ottima birra artigianale.

   

Decisamente una bella idea, pensata per riuscire a scacciare via la sfortuna un po' generale del periodo, una sorta di rimedio alla crisi, ricordando ovviamente con una scritta che "la mancia toglie la sfiga"; senza tralasciare il fatto importante di riunire un po' tutta la gente che gravita attorno allo studio.
I due tatuatori che hanno messo a disposizione i loro aghi fianco a fianco sono stati Dane, dello stesso Inkamatic Tattoo Studio di Trieste, e Maic (Michele L'Abbate) che lavora tra il Bodyfactory di Trieste e l'Italian Rooster di Milano; soggetti semplici ma efficaci, massimo due colori (nero e rosso), tanta voglia e pazienza per riuscire a portare su pelle quasi tutti i disegni nell'arco di un solo pomeriggio.
La gente è arrivata subito, sia da Trieste che dalla vicina Slovenia, tutti ad osservare i vari soggetti; un foglio di carta, una lista con dei nomi in ordine e il disegno scelto.



Elisa, moglie di Dane, è la prima a prendere l'iniziativa e comincia con Maic. Alla fine si parte verso le 14.
Il "tour de force" per i due tatuatori durerà poi fino alle 20:30 circa, con solo qualche breve pausa per una sigaretta o qualcosa da bere.
I soggetti, che vengono uno dopo l'altro cancellati, vanno da una bara a una piramide con occhio, da un orsetto di pezza a una lampadina, da un cappio a un ferro di cavallo.
Dane e Maic sono davvero bravi, procedono via dritti ma senza tralasciare le due chiacchere da scambiare coi clienti e tra di loro, mentre i vari amici e conoscenti si aggiranto tra la zona bevande e la zona operativa, osservando i disegni che prendono forma sulla pelle.
Il pomeriggio scorre via veloce tra la gente che viene e che va, e tra le persone che si alternano sotto ai ferri, mantenendo l'affluenza sempre continua.
Alla fine i tatuaggi eseguiti sono quasi tutti i 26 proposti inizialmente.
Verso le 20:30 le macchinette vengono spente e le postazioni smantellate.
Giusto il tempo di un paio di chiacchere con Dane, Maic ed Elisa e i dovuti ringraziamenti per una festa che si è rivelata davvero divertente e ben organizzata; questo ovviamente con la speranza che si possa ripetere ad ogni venerdì 13 futuro.
Anche se il prossimo casca in agosto, e si sa che non è il periodo ideale.
Appuntamento allora al 2011.
Ancora complimenti a Dane, Elisa e Maic.

Qua il link alla pagina di Inkamatic
Qua il link alla pagina di Dane
Qua il link alla pagina di Maic
Qua il link all'album fotografico
Prossimamente altre foto sui siti dei tatuatori

mercoledì 11 novembre 2009

MOTO GUZZI EICMA 2009

La Moto Guzzi si presenta all'Eicma 2009 di Milano con parecchie novità, attirando subito la curiosità di tutto il pubblico presente; leggendo su vari blog o siti specializzati, pare che lo stand dell'Aquila sia stato quello più osservato e frequentato, mentre quelli degli altri marchi non hanno avuto lo stesso livello di novità, tranne forse quello della Bmw.
A Milano, la Guzzi porta 3 prototipi della concept V12 (1200 cc), nelle varianti LM, X e Strada, e una versione speciale della precedente V7, la Clubman Racer.



La V12 LM cita nel nome la mitica Le Mans e vuole essere la nuova generazione di moto sportiva italiana; presentata in una livrea rosso-grigio con inserti oro, monta un nuovo sistema di ammortizzatore posteriore. Un frontale accattivante con un inedito gruppo ottico, una coda filante che punta in alto.



La X entra facilmente nella categoria delle motard, molto aggressiva, mette subito in chiaro di voler essere una moto progettata per il diverimento; viene presentata in un colore verde che richiama quello dell'ultima versione della Griso.



La Strada invece vuole essere una moto decisamente più versatile, adatta all'utilizzo quotidiano e comoda anche per il passeggero; il modello presentato al Salone è bianco.
Tutti e tre i mezzi sono stati disegnati da Pierre Treblanche e montano l'oramai celebre e classico bicilindrico trasversale a V, ovviamente rivisto e migliorato.



Discorso a parte invece per la V7 Clubman Racer, evoluzione della precedente Cafè Classic; questa nuova viene proposta con un telaio rosso e una livrea nero-cromata, monta terminali Arrow, un cupolino, tabelle portanumero e altri accorgimenti che la rendono molto più sportiva e decisamente retrò.
Sui diversi forum in rete si trovano pareri diversi e contrastanti: chi si ritiene soddisfatto delle novità e chi dice che la tradizione non sia stata rispettata.
Io intanto mi limito a dire che pare che le acque si siano mosse.
E abbastanza anche.

Foto e comunicati stampa sul sito della Moto Guzzi

giovedì 5 novembre 2009

THE INFARTO SCHEISSE! + MELETE AL TETRIS



Seconda serata presentata dalla Iscream4Icecream, che porta al Tetris di Trieste un concerto all'insegna dell'hardcore.
Ad aprire il concerto ci saranno i Melete, dalla Slovenia, con il loro crust-hardcore; gruppo principale invece, The Infarto Scheisse!, da Bergamo, che propongono un misto tra screamo e metal.
Ovviamente l'ingresso è gratuito riservato ai soci.
Appuntamento quindi per sabato 7 novembre, come al solito presto, al Tetris.

Qua il link alla Iscream4Icecream
Qua il link al Tetris

martedì 3 novembre 2009

CYCLE GARDEN MOTO GUZZI



La Cycle Garden Moto Guzzi è un'officina di Huntington Beach, California, specializzata nella riparazione e nel restauro di Moto Guzzi pre-1975, quali V7, V7 Sport, Ambassador, Eldorado.
Come spiegano in prima pagina, il loro lavoro è rendere questi pezzi di storia, delle moto da poter utilizzare ogni giorno, garantendo quindi sicurezza ed affidabilità; dicono che il loro restauro di una Moto Guzzi è sicuramente un investimento e il prodotto finale funziona "meglio che se fosse nuovo". Per fare questo, possono accedere ad un'ampia gamma di pezzi di ricambio nuovi ed usati.
A giudicare dalle foto, sembra proprio che questi ragazzi abbiano una passione davvero forte, che li spinge a realizzare delle moto bellissime sotto ogni punto di vista, riuscendo quindi a valorizzare degli oggetti che già di loro hanno un fascino enorme.
Navigando sul sito si possono trovare delle brevi storie sul marchio e sui modelli citati a inizio post, i servizi che offre l'officina, i tipi di restauro che pratica e le parti di ricambio che utilizza; una sezione dedicata a foto, video e articoli e la pagina dei contatti completano il portale.
Degna di nota, un'intera pagina dedicata alle Guzzi girls; foto e video di una cinquantina di ragazze che posano poco vestite insieme ai modelli di punta prodotti dall'officina.
Come si vede la Moto Guzzi è, e continua ad essere, oggetto di culto. In tutto il mondo. Chi di dovere dovrebbe rendersene conto.
Guardare per credere.

Qua il link al sito della Cycle Garden Moto Guzzi