venerdì 29 gennaio 2010

NEI NEGOZI OGGI IL NUOVO DISCO DI RINGO STARR "Y NOT"


Proprio oggi è uscito in Italia il nuovo disco di Ringo Starr, Y Not.
Avevo avuto tra le mani una preview un paio di settimane fa e mi ero già fatto una mezza idea; i 10 pezzi dell'album volano via dritti tra rock, pop, blues e grandi ballate.
Dico con sincerità che il disco non mi ha fatto lo stesso devastante effetto di Choose Love, secondo me una bomba, energia allo stato puro; non lo voglio nemmeno paragonare a Liverpool 8, un album un po' più pensieroso e intimista, forse.
In questo Y Not ci sono alcune grandi perle come ad esempio Peace Dream e Walk With You, che vedono la partecipazione, rispettivamente strumentale e vocale, dell'ex compagno Paul McCartney; ma anche altri pezzi che devo ancora riuscire a digerire.
L'album è uscito per la Universal, è il primo autoprodotto da Ringo Starr e vede la partecipazione, oltre che di Paul, di Ben Harper, Dave Stewart e Joss Stone.
Come al solito, il booklet non contiene i testi delle canzoni.
Ma lui è Ringo.
Peace & Love.



Qui alcuni pezzi in streaming

mercoledì 27 gennaio 2010

I DROPKICK MURPHYS FANNO TREMARE L'ALCATRAZ


Eccomi qui con una breve recensione della serata annunciata qualche mese fa.
Un concerto esplosivo quello dei Dropkick Murphys, nella tappa italiana del loro tour europeo 2010.
Lunedì 25 gennaio l'Alcatraz di Milano ha ospitato una grande serata a base di irish-punk e hardcore; la serata è stata aperta dai canadesi Mahones, che col loro irish-punk hanno fatto davvero un'ottima impressione, sicuramente più tirati rispetto all'impatto dei pezzi che si trovano in rete. All'incirca una mezz'ora di set per lasciare poi spazio ai Sick Of It All: gruppo che sinceramente non ho mai ascoltato, ma che dal vivo ha una potenza devastante. Cantante e chitarrista che non stanno fermi un secondo e gente che si sfascia sotto il palco.
Finiscono il set, cambio palco non molto rapido, luci spente e attacca The Foggy Dew di Sinead O'Connor coi Chieftains; sfuma l'intro, campanella che suona, Famous For Nothing e inizia il massacro. Subito veniamo inghiottiti nella folla, per quello che sarà non solo un concerto, ma anche una prestazione atletica di un certo livello.
I pezzi, che i bostoniani sparano, volano velocissimi senza inutili pause; pescano da tutta la loro discografia, costruendo una scaletta che include Echoes On "A." Street (che sognavo di sentire dal vivo), The Warriors Code, Forever, Never Forget, Fields Of Athenry e una grande The Dirty Glass con Stephanie Dougherty che compare sul palco a cantarla.
Il set finisce con Kiss Me, I'm Shitfaced mentre Ken Casey fa salire sul palco gran parte delle ragazze presenti in sala.
Le luci si spengono e il gruppo ritorna sul palco per finirci tutti con I'm Shipping Up To Boston, Skinhead On The MBTA e Boys On The Docks con la consueta invasione di palco, alla quale riesco fortunatamente a partecipare, grazie anche alla spinta di Max Rozzo.
Gran concerto e grande scaletta, mi spiace solo di non aver sentito The Torch e The Wild Rover.
Comunque 27 pezzi per circa un'ora e quaranta minuti di delirio. I Murphys sono delle macchine, tecnicamente ineccepibili e musicalmente potentissimi.
Unica pecca i tanti skinhead di destra presenti, a tratti davvero fastidiosi con i loro bracci tesi e cagate del genere; sia ben chiaro, un po' me l'aspettavo, per il semplice fatto che i DKM sono, secondo me erroneamente, a volte fraintesi da certa gente. Basta dare una letta ad alcuni forum o message board in rete.
Degno di nota però, il fatto che un paio di loro (uno con la maglietta di Radio Bandiera Nera) siano stati spintonati via dal palco o dalla prima fila da Al Barr e da Ken Casey, durante gli ultimi due pezzi. Io non ho visto coi miei occhi la scena perché ero sul palco, ma mi è stata riferita da persone che hanno assistito al fatto. Inoltre oggi ho letto qualche riga a riguardo tramite Google.
Questo di certo non mi ha rovinato una grandissima serata e un grandissimo concerto; è stata la prima volta (dopo anni) che li ho visti dal vivo e mi hanno confermato quello che ascoltando i dischi, leggendo i testi e guardando il dvd mi hanno sempre trasmesso: il fatto che sono una grande band e che riescono a creare un feeling mostruoso col pubblico, facendo sentire il fan parte di una famiglia. La loro famiglia.



Foto prese dall'album di Paolo Bianco

martedì 19 gennaio 2010

ANALENA + IL TEATRO DELLE OMBRE AL TETRIS


Quarto appuntamento con la Iscream4Icecream, che ci porta i croati Analena e gli udinesi Il Teatro delle Ombre sul palco del Tetris, venerdì 22 gennaio.
A saturare di musica l'aria ci penserà anche il locale Dj Sordo.
Appuntamento quindi per il 22 alle 22.

Qua il link alla pagina della Is4ic

domenica 10 gennaio 2010

ACCORDO RAGGIUNTO PER GLI OPERAI YAMAHA


Inizio questo nuovo anno riprendendo un fatto lasciato in sospeso alla fine del 2009.
Dopo una lunga trattativa, si è giunti ad un accordo per i 66 dipendenti della Yamaha di Gerno di Lesmo, che rischiavano di iniziare il nuovo anno senza nessuna prospettiva lavorativa.
Di certo non si può dire che tutto sia stato risolto, ma i lavoratori della divisione produttiva (in totale 47) hanno ottenuto la cassa integrazione di 12 mesi, rinnovabile per altri 12; quelli del reparto commerciale invece, la cassa integrazione per 1 anno.
Il sistema inizierà dall'11 gennaio 2010.
Saranno dati 11mila euro come incentivo per chi lascerà l'azienda entro 4 mesi, 8mila euro invece per chi lascerà l'azienda entro 24 mesi.
Oltre a questo, la Yamaha anticiperà 6 mesi d'indennità Inps.
Le fonti dicono che gli operai hanno dato in gran parte il loro assenso al risultato, 2 i contrari e 3 gli astenuti.
Un'ulteriore notizia positiva è data dalla prospettiva che il sito industriale venga convertito alla produzione di auto elettriche, salvando così le competenze e il futuro degli sfortunati operai.
Analizzando il fatto, posso dire che un passo avanti è stato fatto; di certo non si parla di grandi cifre e prospettive estremamente solari. Non credo che la trattativa risolva definitivamente i problemi delle diverse famiglie colpite dalla disoccupazione, ma mi sento di dire che comunque è entrato in funzione un sistema di assistenzialismo che rende meno drammatica la situazione. I primi commenti su internet dicono che non è stato fatto nulla e che tutto è una farsa; ricordiamoci però che la crisi ha colpito forte e che se uno stabilimento decide di chiudere non ci sono molte alternative. Soprattutto in un periodo come questo.
La speranza è davvero che lo stabilimento possa essere riconvertito e che i 66 dipendenti possano essere rivalorizzati. Come lavoratori e come uomini.
E continuo a ricordare il silenzio totale del "campione" Valentino Rossi.
Che spettacolo.


Qua di seguito uno spezzone del discorso di Gigi Redaelli, segretario della Fim Cisl, che illustra ai lavoratori l'accordo, raggiunto durante la trattativa che lui stesso ha seguito.