mercoledì 29 settembre 2010

I PADRONI DELLA NOTTE


"SE TI BECCHIAMO QUI DENTRO CHE DIO TI AIUTI FECCIA SCHIFOSA"
Così comincia I Padroni Della Notte, romanzo scritto Trevor Hoyle e pubblicato per la prima volta nel 1975; è la scritta che si può notare nell'androne delle scale del condominio in cui abita Kenny Seddon.
Il ragazzo fa parte del sottoproletariato urbano inglese dei primi anni '70, vive in un quartiere degradato, si barcamena tra un lavoro e l'altro, sulle dita delle mani ha tatuato le scritte "Love" e "Hate"; ha sedici anni, una ragazza e una squadra di calcio da seguire ogni weekend.
Kenny ha un gruppo di amici, con i quali si diverte a ubriacarsi, scatenare risse, commettere piccoli furti; la violenza e la mancanza di rispetto per l'autorità sono le caratteristiche principali che emergono dai vari personaggi. Un gruppetto di giovani teppisti, senza alcuna prospettiva di vita normale, il cui unico divertimento è aggredire altra gente, siano essi i pachistani del quartiere o i motociclisti capelloni.
Sullo sfondo si delineano situazioni familiari decisamente difficili: Kenny ha un padre violento dal passato non proprio esemplare; la madre di Vera, la sua ragazza, fa la prostituta.
Le diverse vicende sono raccontate da un narratore esterno alla storia, che riesce a trasmettere alla perfezioni i sentimenti e le sensazioni dei vari personaggi; inoltre, le descrizioni dei luoghi e delle azioni sono abbastanza minuziose, i dialoghi molto vivi e coinvolgenti.
In questa edizione de I Tascabili di Baldini Castoldi Dalai, del 2008, il volume viene presentato come un libro di culto sugli hooligan e gli skin; a mio parere, i protagonisti del romanzo non appartengono a nessuna delle due categorie. Magari qualche tratto in comune con le sottoculture c'è, ma sicuramente senza cognizione di causa; si tratta semplicemente di un gruppo di teppisti senza alcuna prospettiva per il futuro, che riversa la propria rabbia e la propria frustrazione allo stadio o sulla strada.
Un bel libro che permette di capire e toccare con mano le motivazioni che hanno forse portato alla nascita dei suddetti gruppi sociali, senza però giudicare, promuovere o condannare; uno sguardo decisamente oggettivo sulla situazione.
Questa edizione conta 264 pagine, per un prezzo di copertina di 6,90 euro.

sabato 18 settembre 2010

IL TUNNEL


Aveva trascorso i suoi ultimi anni all'inferno e ora si trovava seduto all'interno dello spogliatoio, ascoltando le ultime indicazioni prima della partita. La sua ultima partita. 

In passato era stato una buona ala sinistra, abituato a correre continuamente sulla fascia, attaccando e difendendo, per gli unici novanta minuti che lo facevano sentire realmente vivo. 

Aveva cominciato da piccolo, quando il padre l'aveva visto rubare il pallone al fratello più grande, cercando di colpirlo in modo ancora leggermente scoordinato, ma carico di forza e voglia d'imparare. 

Poi ci fu l'iscrizione nelle giovanili del Landsford Town e subito i primi traguardi raggiunti e le competizioni regionali vinte. Un percorso calcistico che qualsiasi ragazzino avrebbe voluto fare. 

Qualche anno dopo, Ronnie Taylor salutò la sua famiglia e la sua città, per approdare nella Lega Maggiore: un grande sacrificio, con la speranza di vivere il suo sogno e di rivedere presto i suoi genitori e suo fratello. 
C'era un rapporto speciale tra i due fratelli, non si erano mai separati per più di qualche giorno, e in quel momento sembrava che l'incantesimo si stesse rompendo. Lui, sempre impenetrabile, vide il fratello maggiore piangere, mentre la mano accennava un saluto; sapeva che, lontano da casa e da tutti i suoi punti di riferimento, ci sarebbero stati attimi in cui sarebbe scoppiato in lacrime senza alcun motivo. 

Poi finalmente arrivò il giorno dell'esordio nella massima serie, vestendo i colori giallo-blu del Waltersons United; un po' imbarazzato e insicuro, non fece una prestazione brillante. Un paio di passaggi imprecisi, un goal sbagliato, ma qualche buon tiro in porta. Cosa più importante, i movimenti in campo furono giusti e l'allenatore si ritenne soddisfatto. 

Col passare del tempo e i duri allenamenti, le prestazioni migliorarono e Ronnie si ritrovò sui più prestigiosi campi della nazione e dell'Europa. Non furono molti i titoli vinti e, nel corso degli anni, la squadra permaneva a metà classifica o al massimo rischiava di partecipare a qualche spareggio di fine campionato, con l'obiettivo di competere poi a livello internazionale. 

Numerose furono le offerte di altri club per acquistare il giocatore, ma lui ogni volta decise di continuare a vestire i colori del Waltersons. Era la squadra che lo aveva accolto con grande entusiasmo, i tifosi impazzivano per lui e la società rimaneva ferma sui propri ideali, che contrastavano parecchio con le leggi di mercato del calcio moderno. E tanto era l'orgoglio che l'ala sinistra aveva nel cuore. 

Adesso però era diverso. 

Ronnie pensava ai suoi trentun anni e si rendeva conto di non aver mai ottenuto nessun grande successo in campo agonistico. Sicuramente c'erano l'ottimo stipendio e l'adorazione della Curva Nord, ma quello che mancava era il suo nome su qualche importante albo della Federazione. 

Proprio per questo, nel corso degli ultimi anni, la depressione aveva preso il sopravvento e le prestazioni erano diventate sempre più incostanti; intere partite in cui il fiato non teneva più e i calci in porta sembravano deboli si alternavano a brevi ed istantanee prodezze che vedevano Ronnie protagonista di goal impossibili o perfetti uno-due col centrocampo, per poi piazzare il cross. Ma erano sempre più rari. 

Continuava a pensare alla sua età e si sentiva vecchio. Vedeva i più giovani riprodurre i suoi movimenti, per poi superarlo. Erano gli stessi giovani con cui aveva imparato a divertirsi, cascando nel piacere dell'alcool, delle feste e delle belle donne, quasi dovendo rispettare il luogo comune di tutti i geni incompresi del calcio inglese. 

Di certo, la morte della madre e la malattia del padre, avvenute negli ultimi cinque anni, non lo avevano aiutato ad uscire dal tunnel negativo in cui era precipitato. Rimpiangeva di non averli ringraziati abbastanza per tutti i sacrifici fatti, per i sabati passati al campo sportivo o davanti alla televisione a pagamento, guardando le sue prodezze, dall'età dei cinque anni ai ventiquattro. Troppo grande era per lui il peso che sentiva dentro, enorme la disarmante impossibilità di tornare indietro. 

Il rapporto con il fratello era rimasto buono. Si vedevano non appena possibile e ne approfittavano per recuperare tutto il tempo perso. Come la prima volta, al momento della partenza, il più grande scoppiava in lacrime e il più piccolo rimaneva impassibile. Ora, differentemente da quel lontano primo distacco, risultava più facile evitare le lacrime rifugiandosi al pub, davanti a qualche una pinta di lager. Mandando giù la bevanda alcoolica, pensava a quanto brutto fosse stato l'aver perso la laurea e il matrimonio di quella persona così tanto vicina a lui, solo per la speranza di prendere tre punti o di ottenere un pareggio fuori casa. 

Solo una settimana prima, grazie all'ultima vittoria in casa, il Waltersons United aveva ottenuto la possibilità di giocarsi la qualificazione alla Competizione Europea, per la prima volta nella storia del club. Questo traguardo sarebbe stato raggiunto solo con la vittoria della successiva partita di campionato, che sanciva la fine della stagione. L'ultima per Ronnie Taylor. 

Questo aveva deciso. Si sentiva vecchio e da tempo rimandava il momento dell'addio. Forse per non porsi mai un obiettivo da raggiungere, forse per rimanere a lungo in quell'oblio che ormai lo stava inghiottendo. Magari avrebbe potuto dare ancora molto al mondo del calcio, ma la decisione era stata presa. 

Avrebbe avuto una sola ed unica occasione per riprendersi gli anni migliori, in cui le sue magie facevano parlare tutti i giornali della nazione. Avrebbe dovuto disputare la migliore partita della sua carriera, da protagonista, trascinando il suo amato Walterson United verso la vittoria sul North Chanters. 

La sua ultima possibilità di riscatto, dopo anni buttati via, incorniciati da rimorsi e rimpianti. Lo doveva a se stesso, ai suoi genitori, a suo fratello. Alla squadra, alla società che aveva sempre creduto in lui, anche nei momenti peggiori. A sua moglie. Sì, da poco si erano sposati e questa donna lo aveva fatto rinascere. 

Ne era sempre più convinto e aveva tutto ben chiaro in testa, ora che l'allenatore invitava la squadra ad alzarsi dalle panchine e a scendere in campo. 

E proprio attraversando il tunnel che conduceva al campo di gioco, inghiottito dal boato dei tifosi che avevano riempito completamente lo stadio, Ronnie Taylor ripensava alla sua famiglia, agli ultimi vent'anni della sua vita, mentre una lacrima gli scendeva sul viso.

mercoledì 15 settembre 2010

MOTO GUZZI V7 RACER IN PRODUZIONE


É notizia di due giorni fa: la Moto Guzzi ha deciso di commercializzare la V7 Racer, modello che era stato presentato all'ultimo Eicma, assieme ai tre nuovi futuristici concept V12.
Molto probabilmente la moto sarà in vendita da ottobre 2010.
Il marchio di Mandello continua con la strategia del vintage, caricando maggiormente l'ultima evoluzione della V7, la Cafè; le cromature prendono il sopravvento sulla vernice, il telaio, i mozzi e il forcellone diventano rossi, compaiono delle tabelle portanumero sui fianchi laterali della coda e sul nuovo cupolino.
I soffietti parapolvere coprono la forcella e una cinghia in pelle chiude il serbatoio.


Le principali differenze tecniche comprendono ammortizzatori Bitubo regolabili e pedane arretrate (anch'esse regolabili).
Invariato il telaio, il motore e l'impianto frenante.
Fornito come optional un impianto di scarico Arrow dedicato, ma solo per l'uso in pista.
Infine una targa numerata, sulla piastra di sterzo, rende la V7 Racer ancora più unica, riportando il numero di serie che rimanda alla produzione limitata del modello.


Rispetto al modello presentato all'Eicma, mancano gli specchietti end-bar, i semimanubri sono meno caricati e la coda non è stata accorciata, purtroppo.
Piccoli dettagli, che però avrebbero fatto la differenza, a mio parere.
Prezzo non ancora ufficialmente comunicato, ma sul sito ufficiale della Moto Guzzi si può trovare un prezzo di 9.970 euro, franco concessionario, riferito ad una particolare promozione.


Sicuramente una moto molto bella e affascinante, ma di certo dotata di un motore un po' povero di cavalli: un discorso retorico e che ha già trovato molto spazio sulle precedenti due versioni della V7.
Non si parla qui di prestazioni mostruose, gare di accelerazione o velocità massima raggiunta; si chiede solo di rendere più sportiva una moto che, appena guardata, fa venire la voglia di indossare guanti, casco e occhialoni.
Sia per un fatto di tradizione, sia per allineare una gran bella moto alla concorrenza.


Ora il giudizio spetterà al pubblico, ma soprattutto al mercato.



Foto prese da motoblog.it
Video da motoguzzi.it

lunedì 13 settembre 2010

LA REALE VERITÀ


Mi ha convinto, utilizzerò questo dialogo al prossimo colloquio di lavoro:

«La differenza è che io non so fare niente, ma faccio tutto. Approsimativamente.»
«Perché ti chiedono di farlo, se lo fai approssimativamente?»
«Perché forse adesso le persone amano le cose fatte... Approsivamente.»


Emanuele Filiberto di Savoia, Tg3, 13.09.2010, Edizione delle ore 14:20

giovedì 9 settembre 2010

MARCIO AMOROSO SCEGLIE UDINE PER L'ADDIO AL CALCIO


Come annunciato a inizio 2010, il grande attaccante brasiliano Marcio Amoroso disputerà la sua ultima partita allo Stadio Friuli di Udine, omaggiando così l'Udinese Calcio e la tifoseria friulana, che l'hanno visto diventare capocannoniere della Serie A, nell'anno 1998/99, con 22 reti segnate.
Il bomber sarà a Udine nei prossimi giorni per discutere i dettagli dell'evento e molto probabilmente presenzierà allo stadio, durante Udinese - Juventus.
In una recente intervista, ha addirittura dichiarato che se Guidolin avesse bisogno di lui, gli garantirebbe 10 gol a stagione. Non sarebbe male.
La partita d'addio, che dovrebbe disputarsi a fine campionato, vedrà partecipare campioni brasiliani del calibro di Zico, Cerezo, Careca e compagni della storica Udinese della seconda metà degli anni '90, come Bierhoff, Poggi, Calori, Jorgensen, Giannichedda, Walem, Bertotto, Turci, Locatelli, Rossitto, Sosa.
Desiderio del brasiliano, è di riformare lo storico tridente Poggi-Bierhoff-Amoroso, dell'epoca Zaccheroni.
L'incasso sarà devoluto, per volere di Marcio Amoroso, alla onlus Udinese Per La Vita.
Spero che a breve il tutto venga organizzato.
Rimanete sintonizzati.



giovedì 2 settembre 2010

NOVITÀ DAI MANGES


Pubblicata in questi giorni, sul nuovo sito ufficiale, la copertina del prossimo disco dei Manges, Bad Juju.
Presa da un fotogramma del film Heroes del 1977, ci mostra un Henry Winkler attempato, mentre viene sbattuto su un'auto della polizia, da due agenti. Nel film, lui interpreta Jack Dunne, un veterano del Vietnam che scappa da un ospedale psichiatrico.
Per la band ligure, la strada continua e risulta facile il parallelismo tra il giovane e "tough" Henry Winkler, nel Fonzie di I Was A Teenage Rocker, e le vecchie e spensierate canzoni.
Poi il tempo passa, gli eroi crollano al tappeto: il duro invecchia e viene costretto dalle regole. I brani dei primi 7" si fanno da parte e lasciano spazio a testi profondi e sonorità cupe.
Niente più brillantina e jukebox.
Vedremo se anche questo disco seguirà la pista tracciata da Go Down.
L'album, registrato ad Atlanta la scorsa primavera e prodotto da Joe Queer, sarà disponibile dall'8 ottobre 2010 (compleanno di Johnny Ramone, come loro sottolineano); Tre Accordi stamperà la versione in cd e lp, che saranno distribuiti da Self. L'olandese Monster Zero stamperà il cd e distribuirà l'lp.
Bad Juju sarà composto da 12 brani, di cui uno scritto da Ben Weasel e uno scritto insieme a Dan Vapid.
Sono intanto 6 gli shows di presentazione del nuovo disco, di cui la prima in Olanda, a Rotterdam, e le altre in Italia, tra La Spezia, Bologna, Milano, Piacenza e Torino.
Le altre novità includono un prossimo split su 7" con gli australiani Hard-ons e due nuove canzoni su una compilation della Stardumb Records, compresa una cover dei Methadones.



Qua il link al nuovo sito dei Manges, dove trovate anche le date dei prossimi concerti