mercoledì 30 settembre 2009

35 MOTO GUZZI NORGE ALLA POLIZIA DI BERLINO


E' una notizia che risale all'inizio di questa estate, ma solo ora ne prendo visione. Meglio tardi che mai.
Il sito ufficiale della Moto Guzzi dichiara che la casa di Mandello ha consegnato 35 Norge alla polizia di Berlino, ovviamente allestite con la classica livrea bianco-verde e dotate di tutti gli accessori utili come sirene e lampeggianti blu, dopo essersi aggiudicata la gara indetta dal Ministero degli Interni del Land di Berlino, alla fine del 2008.
Come specificato nel sito, sono molte le Moto Guzzi impiegate nella Pubblica Amministrazione, qua a Trieste, parte della Polizia Municipale adotta delle V75; c'è da dire che io vedo in giro molte Bmw o Aprilia a "rendere più sicure" le nostre strade.
Il segnale delle Norge a Berlino non può far altro che aumentare l'ottimismo, ma io continuo a domandarmi per quale motivo la Moto Guzzi non riesca a "monopolizzare" il campo dei mezzi a due ruote da utilizzare nella Pubblica Amministrazione dell'intero paese.
Tutto ciò dovrebbe rappresentare un target da raggiungere per lo storico marchio. Speriamo che qualcuno riesca a percepire i segnali.
Ricordando i vecchi tempi...


martedì 29 settembre 2009

ACE CAFE REUNION 2007


Posto questa recensione apparsa su un bellissimo blog, Cafe racer culture, anche se risale al 2007. Riguarda una delle edizioni delle reunion del mitico Ace cafe di Londra, che si svolgono ogni anno dal 1994. La bellezza di questo reportage riguarda soprattutto le foto e una descrizione breve ma efficace.
Qua il link.
Qua invece il link della storia delle varie reunion, direttamente dal sito ufficiale.

lunedì 28 settembre 2009

BERLUSCONI INCONTRA MICHELLE OBAMA


Daily Telegraph (Regno Unito)
"Berlusconi è in fondo alla lista dei baci di Michelle"
"Mentre la signora Obama ha scambiato baci e abbracci con i Brown, i Sarkozy, i Medvedev e con Angela Merkel, ella è apparsa riluttante ad avvicinarsi troppo al signor Berlusconi"
"Michelle deve avere deciso che se una donna doveva essere fotografata abbracciata a Berlusconi, non sarebbe stata lei"
"Una stretta di mano, impartita con la cautela di chi mette in bocca un topo morto a un coccodrillo, è tutto quello che il premier italiano ha ricevuto da lei, nonostante i suoi
migliori sforzi di mettere in moto il suo charme"

Asian News International (India)
"Michelle Obama è sembrata voler tenere Berlusconi a distanza"

National Post (Canada)
"Berlusconi riceve solo una stretta di mano a distanza"

Daily Mirror (Regno Unito)
"Berlusconi non è riuscito a mantenere la sua eccitazione quando è apparsa la first-lady, ma tutto quello che ha ricevuto è stata un'occhiata di disapprovazione da suo marito (Barack Obama)"

Daily Record (Scozia)
"Silvio Berlusconi innesca lo charme incontrando Michelle Obama, ma suo marito non sembra contento"

Abc (Spagna)
"Un gesto esagerato e inappropriato"

Corriere della Sera (Italia)
"Per poi rivolgersi con lo sguardo alla First Lady. E, con un espressione del viso compiaciuta, accompagnata da un gesto di ammirazione, allargando le braccia, non ha nascosto l'ammirazione per la mise ed il look della Signora Obama"


venerdì 25 settembre 2009

INAUGURAZIONE TETRIS IV STAGIONE - THE SECRET + ROBERT OF THE SQUARE


Finalmente domani, sabato 26 settembre, riapre il Tetris a Trieste, inaugurando ufficialmente la nuova stagione musicale 2009/2010.
La serata, all'insegna dell'hardcore, propone due bands locali: i Robert Of The Square - ex membri di September10th e Primadellapioggia - ad aprire il concerto e gli ormai conosciutissimi The Secret, reduci da un tour negli Stati Uniti durante la primavera di quest'anno, come gruppo di testa.
Il volantino dice che il concerto comincia alle 20, il sito del Tetris annuncia l'inizio alle 21:30; il mio consiglio è di arrivare comunque presto. Primo, perchè fortunatamente i concerti lì cominciano sempre presto. Secondo, perchè a quanto ho sentito ci sarà un bel casino.
Ovviamente l'indirizzo è sempre lo stesso:
Via della Rotonda, 3 - Trieste

LIQUIDAZIONE VOLONTARIA PER LA MOTO MORINI


Proprio oggi apprendo da un noto sito dedicato alle moto, che un altro famoso storico marchio italiano sta rischiando grosso; ovvio che il pensiero va alla possibile perdita di un pezzo di storia della tradizione motociclistica italiana e tutti i lavoratori che stanno rischiando il proprio posto di lavoro.

"La Casa bolognese ha avviato una procedura significativa di uno stato di grave crisi. La situazione è preoccupante, ma a Casalecchio di Reno lo stabilimento è aperto e si cercano soluzioni. Trattative di cessione in corso?
La Moto Morini sta attraversando un momento di assai pesante crisi proprio alla vigilia del Salone del Motociclo di Milano. La Casa bolognese, a seguito di crescenti difficoltà finanziarie si è trovata nell'impossibilità di pagare gli stipendi di settembre ai 65 dipendenti ed ha chiesto la liquidazione volontaria, una procedura straordinaria che prevede lo scorporo e la cessione di ogni singolo bene. Si tratta quindi di un processo che induce forti preoccupazioni sul futuro dell'azienda, ma a Casalecchio di Reno si cerca di sdrammatizzare: alla Moto Morini l'attività prosegue e si cerca una soluzione, anche in considerazione del fatto che le vendite nel 2009 hanno dato risultati soddisfacenti (in Italia nei primi otto mesi di quest'anno sono state vendute 300 moto, contro le 260 dello stesso periodo del 2008). La liquidazione volontaria andrebbe quindi interpretata come una procedura avviata per facilitare ipotesi di cessione dell'azienda o di acquisizione di nuovi soci in grado di apportare i capitali che servono per uscire dalla crisi.
I sindacati hanno reagito negativamente alla comunicazione dell'azienda e temono iniziative ai danni dei lavoratori. La situazione al momento non è chiara, ma si spera che ci siano effettivamente trattative in atto per indirizzare positivamente il futuro di questa marca che ha avuto un peso significativo nella storia del motociclismo italiano. Ci auguriamo di vederla al Salone di Milano e che nell'occasione non si parli di crisi, ma di nuovi progetti."

mercoledì 23 settembre 2009

BUON COMPLEANNO BOSS


Proprio oggi Bruce Springsteen compie 60 anni.
Che dire, una carriera lunghissima iniziata col debutto del suo primo disco ufficiale nel 1973, un ultimo album uscito nel 2009, con nel mezzo una ventina di pubblicazioni che costituiscono la sua discografia ufficiale.
Un'irrefrenabile voglia di essere sempre in tour e delle performance live che, a mio parere, non hanno paragoni in ambito mainstream; nessun tipo di coreografia particolare, lo spettatore rimane di fronte al Boss con la leggendaria E-street band, tutto quello che deve vedere e sentire ce l'ha lì a portata di mano. Un concentrato di potenza e coinvolgimento senza fronzoli o tecnologie all'avanguardia.
Io parlo da fan, anche se non veterano, e ho avuto l'onore di vederlo dal vivo tre volte, due delle quali con la storica E-street; un'esperienza che consiglio a chiunque.
E' l'unico cantante mainstream che davvero riesco a seguire e apprezzare in ogni disco e in ogni concerto.
L'ultima notizia dice che il 6 dicembre di quest'anno riceverà il Kennedy center honor; il comunicato dice: "Con le sue canzoni oneste e coraggiose che parlano a tutti, Bruce Springsteen ha sempre saputo capire ciò che succede in America".

"Il mondo si divide in due categorie: quelli che amano Springsteen e quelli che non lo hanno mai visto dal vivo"
Tutto qui.

lunedì 21 settembre 2009

...DI QUELLA VOLTA IN CUI RIFIUTAI L'INVITO A CENA


Ormai è chiaro che non sto simpatico all'università.

Questo già lo sospettavo, però oggi ho avuto un'ulteriore novità scoprendo di non stare simpatico neanche all'Erdisu più...

Detto fatto, mi sveglio presto stamattina, faccio tutte le mie cose e poi esco. Arrivo all'università centrale con 15 minuti d'anticipo sull'apertura (mai successo in 7 anni, ma cosa volete... Si cresce, si matura...), aspetto felicemente che l'erogatore dei biglietti si attivi e faccio la fila. Peraltro neanche disumana. Arriva il mio turno, premo il pulsante con la lettera G (questo dopo anni l'ho imparato) e come per magia sembra di essere a Las Vegas, con tanto di sirena, campane e luci di ogni colore (per fortuna non giallo-blu) e delle tipe vestite da conigliette che mi porgono in mano il biglietto per gli sportelli: 4. E' il mio turno e sono felice, in 7 anni mai capitato (ma cosa volete... Si cresce, si matura...) un numero per la fila con solo una cifra. Sono commosso, mi asciugo gli occhi con un fazzoletto, foto di rito con le due conigliette, raccolgo gli applausi firmando un paio di autografi e vado giù a far la fila.

Fin qui tutto bene, sono carico, ma comunque mi guardo attorno: sia perchè l'imprevisto è sempre in agguato, sia perchè temo che qualcuno mi possa rubare il biglietto magico.

Dopo qualche minuto arriva il mio turno, mi presento alla segretaria chiedendole gentilmente di stamparmi il piano di studi; lei prontamente mi chiede se quello con i codici o con le date. Io, terribilmente impreparato, le rispondo: "Me li giochi su tutte le ruote". Dimostro così di essere uno dei tanti italiani, che investono qualche spicciolo nella Sisal sperando in un mondo migliore. Anche la segretaria vorrebbe un mondo migliore, capisce al volo e me li stampa entrambi. Dò una controllata e, come succede per il Superenalotto, manca sempre qualche numero... Chiedo spiegazioni e l'operatrice della Sisal mi dice che l'esame di Storia Contemporanea manca, assieme a quello di Storia delle Relazioni Internazionali (fatto da poco c'è ancora speranza); mi guarda e mi dice: "Madonna, il terzo esame che hai fatto... Quanto tempo... Quanti anni fa l'hai fatto? Era ancora in piedi il muro di Berlino? Ma quanti anni hai? Se sei così tanto vecchio li porti bene." Io sul momento preso bene la invito a cena, lei rifiuta perchè stasera ci sono le estrazioni e tiene aperto fino a tardi. Deluso dalla risposta le spiego che non sono poi così vecchio anche se ormai sono 7 anni che vado avanti, sono un veterano e come tutti i veterani merito rispetto. Lei capisce la mia posizione e dice che dirà a suo padre di controllare i vecchi registri, che erano validi ancora quando lui ci lavorava prima di cederle il posto. Rinnovo il mio invito, secondo rifiuto, mi prendo un paio di schedine vuote per le prossime estrazioni...

Mi immagino brizzolato con dell'acqua di colonia addosso e mi dirigo verso la seconda tappa: Erdisu.

Arrivo nella casa del babbo natale degli universitari, prendo un numero per la fila e ovviamente tre cifre... Già da prima avevo capito che la giornata sarebbe cambiata...

Chiedo ad una tipa perchè i numeri del tabellone sono ancora a zero (credendo di accamparmi per i 3 giorni seguenti) e mi dice che il sistema è rotto; capisco che se il sistema è rotto, allora la tipa della Sisal aveva le sue ragioni per non venire a cena. Dopo aver spiegato questo alla tipa, mi dice di mettermi in fila e attendere il mio turno; non scherzo, circa 30 persone davanti a me. Chiedo a quello davanti di tenermi il posto, esco e comincio a piantare la tenda nel giardinetto fuori. Rientro e scopro, come per magia, che la fila procede veloce: sto andando forte stamattina.

Pochi minuti e mi avvicino alla tipa che dovrà accettare la mia domanda per la borsa di studio e riduzione tasse universitarie: consegno le carte, la tipa controlla e mi dice: "Un po' avanti come anni per la borsa di studio... Quanti anni dura il suo corso? E' un 4+2..!?" Io non capisco e come un vero idiota rispondo: "Scienze della Comunicazione, vecchio ordinamento". La tipa: "Ah, ma allora sono cinque anni... Lei è al secondo fuori corso. La borsa se la scorda. Non credevo neanche esistesse più il suo corso, mi ricordo di quando mio padre lavorava qua..." Ne deduco che le due tipe sono sorelle. La mia risposta, da vero italiano, è: "Cosa vuole, magari ci sono poche domande e ce la faccio pure io. Sa... Son qua da tanti anni (ma cosa volete... Si cresce, si matura...)..." La tipa scoppia a ridere come una pazza e poi di colpo seria; "Vada per la riduzione delle tasse, arrivederci, avanti il prossimo." Un "Buongiorno" ed esco.

Raccolgo la tenda dal giardinetto e comincio a riflettere sugli anni che ho passato all'università e su come la gente se ne accorga. Ok, mi son pure presentato con la barba di 10 giorni...

I pensieri poi scompaiono velocemente, decido di tornare dalla tipa della Sisal; mi fa: "Senti, per quell'invito...".

La zittisco subito con un "No" e gioco nell'ordine:

15 - 7 - 4 - 3 - 30 - 2 - 10.

Su tutte le ruote.

E che Dio me la mandi buona...

mercoledì 16 settembre 2009

BIRRA E SALSICCE - ANGELA MERKEL E IL WURSTEL


Anche in Germania non stanno messi proprio bene in quanto a premier (qui l'intero servizio).
Ecco cosa ha fatto Angela Merkel durante una delle tappe della campagna elettorale, per incamerare voti.
Fonti attendibili rivelano che Silvio Berlusconi, dopo aver visto queste foto, abbia ingaggiato la cancelliera tedesca come valletta, per una prossima puntata di Porta a porta a reti unificate, dedicata alla consegna delle ultime abitazioni ai terremotati dell'Abruzzo, prevista per la notte tra il 24 e 25 dicembre di quest'anno.
Tutto questo per riuscire a vincere la sfida dello share contro Gabriel Garko, impegnato nella seconda e conclusiva parte de L'onore e il rispetto, programmata per la stessa serata.
Immediata la critica del quotidiano spagnolo El Pais che aggiunge Angela Merkel alla lista delle "compagnie poco raccomandabili e da non frequentare".

domenica 13 settembre 2009

...DI QUELLA VOLTA SENZA MONETINE IN TASCA


A grande richiesta di un mio caro amico, ripropongo un editoriale che scrissi un paio di anni fa per "Rockin' days webzine":

Stamattina mi sveglio con l'angoscia di mille cose da fare: per carità, non devo salvare il mondo dal prossimo attacco con la bomba H, non devo aiutare le 170000 anziane triestine ad attraversare la strada contemporaneamente e per fortuna non tocca a me trovare una soluzione alla siccità verso la quale andremo incontro nei prossimi mesi estivi. Siccità appunto; mi domando perchè continuino a fare mille servizi ai tg e speciali televisivi su questo problema informando e terrorizzando la povera gente, che a ora di pranzo trova "Gusto" rassicurante. Tanto poi alla fine l'acqua in tavola c'è uguale e chissenefrega se gli agricoltori raccoglieranno i frutti con qualche mese d'anticipo per il troppo caldo, io faccio il corriere e devo raccogliere e consegnare pacchi ogni giorno... E anche se manca l'acqua, in magazzino il distributore di Coca c'è comunque. Anche se preferisco la Pepsi dannazione...

Mille cose da fare. Devo andare in questura a ritirare un foglio che mi consente di lavorare attestando di "non essere stato dichiarato fallito e di non avere in corso procedure concorsuali" e di "non essere sottoposto a procedimenti per l'applicazione delle misure inerenti la lotta per la prevenzione della delinquenza mafiosa"; sul fallito non ne parliamo (troppo clichè), però il mondo mafioso mi ha sempre affascinato, la fedeltà, l'onore, le gang, il rispetto, i tirapugni, il baciamano... Sicuramente italo-americana. Mi accorgo che fa un po' clichè pure questo, però mi piace davvero, ve lo giuro. Sicuro di questi miei gusti personali, ritiro la carta e preferisco non rendere partecipe l'appuntato di quanto spacca De Niro ne "Il Padrino 2". Probabilmente non mi consegnerebbe il necessario foglio; non per indagare sulla mia cosca, ma per farmene un altro in cui dichiara che sono malato di mente. E poi hanno trovato Provenzano, ormai... Per non arrendermi gli accenno comunque un ammiccamento che solo noi eletti conosciamo; il graduato risponde! Fa parte della Famiglia, corrotto pure lui... Sorride, l'intesa c'è, me ne vado.

La seconda cosa interessante della giornata include il pagamento della seconda tassa universitaria in posta: sappiamo tutti come sono le Poste Italiane o quantomeno ci ricordiamo il jingle della tv, il colore giallo-blu mi angoscia, l'ufficio è pieno di anziani e la fila interminabile come al solito. Mai che capiti di essere il secondo o terzo e di riuscire ad uscire in fretta. Con questi miei problemi avviso l'impiegata che sta dietro alla cortina di ferro di vetro che il colore giallo-blu mi angoscia, lei mi guarda, non ha un'espressione (forse anche lei consumata totalmente dal colore giallo-blu che vede ogni giorno), paga per me l'università e rimane nella stessa posizone. Le chiedo di firmarmi due esami mancanti e lei esegue impassibile. Saluto il giallo-blu e me ne vado.

E' la mia giornata fortunata.

Come terza cosa devo trovare il tutor per farmi spiegare dove sono finiti due esami che devo ancora sostenere, che magicamente sono scomparsi dal calendario; molto probabilmente si sono esauriti pure loro come l'acqua che causerà la siccità. Immagino già dei servizi alla tv sui miei esami-fantasma e continuo a trovare rassicurante il distributore di Coca del magazzino. Prendo il telefono, chiamo l'università, mi dicono che l'orario di ricevimento del tutor è dalle 9 alle 13, io contento inizio a fantasticare sul fatto che questo fantomatico tutor avrà un vestito da supereroe; il simpatico segretario mi smonta subito dicendo di telefonargli per sicurezza perchè può non esserci visto che oggi è il 30 e magari fa ponte. Gli chiedo se è normale tutto ciò: mi dice che per legge dovrebbe essere presente, ma cosa vuoi... Siamo in Italia... Manca il ponte sullo Stretto, il tutor fa ponte... Lo chiamo, il telefono ovviamente suona libero. Non riesco ad arrabbiarmi più di tanto, l'avevo detto che il tutor aveva un vestito da supereroe e me lo immagino fra la Sicilia e la Calabria a compiere sforzi assurdi per collegare le due regioni. Riesco piuttosto a provare soddisfazione pensando alle migliaia di persone che non dovranno più prendere il traghetto per raggiungere l'isola o viceversa il continente, soprattutto con l'arrivo dell'estate. Poi penso che con la siccità non ci sarà acqua e mi domando a che servono tutti 'sti sforzi di una sola persona; che tra l'altro dovrebbe aiutare me. La Sicilia e la Calabria saranno un tutt'uno quest'estate! Poco importa. Sono felice, richiamo il tutor e lascio un messaggio in segreteria congratulandomi per il lavoro che sta svolgendo. Gli chiedo inoltre di avvisarmi quando ha finito che volevo sapere un due cose sugli esami. Speriamo non ci metta molto...

E poi in tutta sincerità l'università me l'ha pagata l'impiegata! Che oramai sarà diventata giallo-blu pure lei...

Torno a casa e per la strada becco il Kert, gli racconto la mia giornata; perplesso gli chiedo se è normale tutto ciò.

Mi dice che non mi va mai bene niente.

Una cara amica mi dice sempre che sono anziano, che ho sempre da ridire su tutto.

Io le rispondo ogni volta: "Non sono anziano, sono vecchio. C'è una bella differenza: l'anziano ormai è arreso, il vecchio continua a lamentarsi".

Secondo me questa differenza è fondamentale.

In tutto questo comunque continuo a trovare rassicurante il distributore di Coca del magazzino.

Poi però penso che preferisco la Pepsi dannazione...

giovedì 10 settembre 2009

THE WRESTLER - DVD

Un paio di giorni fa sono andato alla Feltrinelli per ordinare un cd e subito mi sono fatto convincere dai nuovi "cartonati" che pubblicizzavano l'uscita di "The wrestler" in dvd.
Premetto che andai a vedere il film al cinema sia per la potenzialità della trama e del protagonista, che dopo aver saputo di un contributo di Bruce Springsteen alla colonna sonora (la bonus track di "Working on a dream", suo ultimo lavoro in studio).
Non perdo tempo qui a dirvi che il film è un gran film, ben scritto e diretto, interpretato da tre ottimi attori, prodotto con pochi dollari rispetto alla media hollywoodiana, e che si presta a diverse analisi e critiche.
Preferisco parlarvi di come sia stata prodotta bene la versione in dvd; tralasciando le classiche opzioni di lingue, sottotitoli e scene, devo dire che è stato fatto un ottimo lavoro per quanto riguarda i contenuti speciali.
Si comincia con un bel "Making of" (43' circa), in cui vengono intervistati molti addetti ai lavori e vari wrestler che partecipano al film; vengono mostrate le diverse strategie utilizzate per girare alcune scene particolari e alcuni trucchi di scena; inoltre si possono vedere le molteplici location in cui è stato girato il film e come alcuni posti sono stati scelti quasi casualmente.
Poi si passa a un intervista al protagonista Mickey Rourke (16' circa), durante la quale vengono affrontati diversi argomenti, cominciando dal film, passando per gli anni duri della vita dell'attore, arrivando al presente, con la possibilità di continuare la carriera da attore, quasi impensabile fino a qualche anno fa.
Successivamente troviamo l'intero filmato della premiazione col Leone d'oro a Venezia (8' circa), con Wim Wenders nel ruolo di cerimoniere; qui ovviamente seguono le brevi dichiarazioni del regista Aronofsky e dell'attore principale.
Dopo questo, lo spettatore può passare alla visione de "Tavola rotonda: i protagonisti del wrestling" (25' circa), in cui viene fatta un'intervista collettiva a vecchie glorie di questo sport, come Roddy Piper, Greg Valentine, Brutus Beefcake. Interessante perchè gli intervistati descrivono la loro vita (sia passata che presente), ponendo l'accento sulle difficoltà di un mestiere come quello del lottatore, soprattutto dopo averlo terminato: la mancanza di una reale pensione e un curriculum privo di competenze lavorative. Durante l'intervista viene solevato quindi un reale problema. Inoltre è evidente il parallelismo tra la realtà di questi vecchi idoli e la storia che viene raccontata nel film; sicuramente diverso nella pratica, ma con una buona percentuale di possibile similitudine, per quanti non hanno avuto la possibilità di rimanere sotto i riflettori per tanto tempo.
Per concludere, il trailer italiano del film.
Unica pecca, se devo trovarne una, la mancanza del video ufficiale della canzone del Boss, vincitrice di un Golden Globe. Ma qua sono di parte.
Potete trovare il dvd alla Feltrinelli in promozione a 14,90 euro, anzichè 19,90.

lunedì 7 settembre 2009

MATRIOSKA KUSTOM CULTURE

Russia, il villaggio autarchico
Auto fatte in casa con gli avanzi


MOSCA - Mentre a Togliattigrad le fabbriche di auto mandano a casa i loro dipendenti e i magazzini sono stracolmi di macchine invendute, a soli duecento chilometri più a nord, nella regione di Ulianovsk - la patria di Lenin - gli intraprendenti abitanti del villaggio di Tatarskij Saiman si fanno un baffo della crisi automobilistica. Semplicemente loro da quarant'anni non hanno bisogno più di andare dal concessionario per acquistare una vettura. Se la fanno da sé. Cinquecento famiglie dispongono di 420 veicoli: tutti rigorosamente costruiti nell'orto di casa. E tutti altrettanto rigorosamente funzionanti. Vanno dappertutto: nelle strade che da quelle parti non sono certe lisce a regola d'arte e nei campi, perché l'agricoltura è l'attività principale dei tartari che vivono da quelle parti.
Certo, sono veicoli dal design un po' rozzo, però non è che al tempo dell'Unione Sovietica andasse meglio sotto questo profilo. I motori sono robusti, perché - ecco il trucco - arrivano da vecchie mietitrici, da trattori defunti, da camioncini abbandonati nei fossi. Essendo tuttavia motori piuttosto grossi, anche i veicoli che sono stati assemblati attorno hanno dimensioni cospicue: sembrano piuttosto dei camioncini di prima della guerra. S'intende, anche della prima guerra mondiale. Ma loro, gli abitanti di Tatarskij Saiman sono felici lo stesso: hanno pagato quattro rubli per le loro automobili fai-da-te che hanno chiamato, con molta presunzione, "Top-top". In realtà, il nome deriva dal rumore dei motori a due tempi che rappresentano la maggioranza dei propulsori. Un top top è infatti la colonna sonora delle ore di punta: all'andata e ritorno dal lavoro nei campi.
Tutto cominciò negli anni in cui la Fiat fece il grande accordo con Breznev per una fabbrica di auto - derivate dalla mitica "124" - sulle rive del fiume Volga, nella città di Togliatti. A prescindere dalle simbologie incrociate - la memoria del leader comunista italiano e l'industria più capitalista d'Italia - quell'accordo rappresentò una svolta e una speranza nella storia industriale sovietica ma anche nella storia della società russa. L'automobile era il sogno di ogni cittadino: ma per avere una bella Zhigulì ci volevano un sacco di rubli, ben cinquemila quando lo stipendio medio si aggirava sui 180, e inoltre, ammesso che i soldi ci fossero stati, c'erano liste d'attesa lunghe mesi, se non anni. Dalle parti del nostro villaggio, poi, il mezzo di locomozione più diffuso era ancora quello dei tempi dello zar, ossia il cavallo. Orbene, un giorno al kolkhoz di Tatarskij Saiman arrivò un ordine che mise in subbuglio la comunità: il divieto di tenere cavalli. Senza, sarebbe stato un disastro. Chi avrebbe più lavorato nei campi? Come ci si sarebbe spostati se i servizi di trasporto pubblico erano quasi inesistenti (lo sono, peraltro, anche adesso)?
Khamza Dumbalov, uno dei kolkhoziani, ebbe l'idea che avrebbe risolto ogni problema locale. Non c'è il detto musulmano di Maometto e della montagna? "Se ci tolgono i cavalli, ma non ci danno i mezzi per avere dei veicoli a motore, allora li fabbricheremo noi". I compaesani lo guardarono come un pazzo. Lui, invece, dimostrò che si poteva realizzare un veicolo senza ricorrere a Togliattigrad o alla Uaz o alla gigantesca fabbrica di trattori di Volgograd. Mise in piedi un'officin a nel retro della sua casa e nel giro di poche settimane costruì su mezzo pianale di camion, utilizzando ciò che aveva scovato nei depositi di rottamazione dei vari kolkhoz della regione, una specie di gippone in grado di muoversi e trasportare ciò che serviva. La spesa? Quasi gratis: i pezzi sottratti alla rottamazione venivano infatti regalati, perché costituivano una rogna in meno per chi doveva distruggerli. Dumbalov divenne l'eroe del paese. E subito lo imitò Kiashaf Timaev, un veterano di guerra che lavorava come autista e quindi si intendeva di motori e meccanica.
Ben presto, costruirsi un "top-top" divenne l'attività principale nelle ore del tempo libero. Il villaggio risuonava di martellate e di stridori che annunciavano nuovi automezzi. Persino l'autopompa dei vigili del fuoco nacque così, con grande soddisfazione della municipalità. Il partito chiuse un occhio sulle irregolarità tecniche: in fondo, tutti questi veicoli non rispettavano nessun limite prescritto dalle leggi sulla circolazione, queste specie di quattroruote venivano considerati e immatricolati come "carrelli semoventi". Quanto all'inquinamento, prodotto dagli scarichi spesso senza marmitte, tutti se ne infischiavano. E continuano ad infischiarsene. Oggi l'anomalìa di Tatarskij Saiman continua a resistere: la differenza è che si spende qualcosina, perché i pezzi racimolati di qui e di là non vengono più regalati. Per costruirsi una Top-top bisogna preventivare almeno 10-15mila rubli, ossia tra i 210 e i 300 euro. Naziv Iafiasov, per esempio, è orgoglioso del suo camioncino: le ruote posteriori con tanto di assale provengono da una vecchia Uaz; quelle anteriori da una mototrebbiatrice; l'abitacolo è stato ricavato da un trattore Dt-75; il motore U-2 era di un generatore autonomo dell'esercito, con potenza di 8 cavalli. Però, questo accrocco è capace di trasportare un carico di una tonnellata e di marciare a 50 chilometri l'ora. Rafail Saliov ha un Top-Top più recente e raffinato: intanto lo ha battezzato Positiv, un nome un programma. L'abitacolo e il motore provengono da una gloriosa Zaz degli anni Settanta, la macchina più popolare dei tempi sovietici che l'astuto Rafail ha pagato mille rubli; le ruote posteriori erano di una Volga, tutto il resto è un pot-pourri fantasioso quanto efficiente. La Positiv dispone di 40 cavalli e può trasportare sino a 4 tonnellate. "Vede", dice Rafail, "le auto fatte a mano sono delle fuoriserie, in ogni senso. Noi abbiamo dimostrato che non sono solo destinate ai miliardari". Ma anche ai poveracci.

martedì 1 settembre 2009

MOTO GUZZI IN CRISI

Scrivo questo articolo per parlare di una delle mie passioni, la moto, e in particolare dello storico marchio italiano: la Moto Guzzi.
Inutile ricordare e sottolineare tutti gli eventi e i modelli che in passato hanno reso tanto celebre e desiderata l'Aquila, preferisco invece dare voce alla notizia che da tempo circola, quella inerente alla chiusura dello storico stabilimento di Mandello.
Il mio discorso vuole semplicemente evidenziare la problematica che, a mio parere, coinvolge l'intero modo di operare della leggendaria Casa: proprio per questo cito due modelli molto recenti che la Moto Guzzi ha presentato, la V7 Classic e la V7 Cafè Classic.
Che dire, a me personalmente le due bicilindriche piacciono molto, stilisticamente parlando.
Ovvio che c'è un forte richiamo ai due modelli che hanno reso famoso il marchio nel secolo scorso - non c'è quindi innovazione - ma a mio parere le moto sono azzeccate.
Il problema nasce poi guardando alcune soluzioni tecniche, come ad esempio la potenza del motore; chiaro che non siamo in pista e che quindi non dobbiamo cercare la prestazione ottimale, vero è che qualche CV in più non guasterebbe, per rendere le moto più divertenti da guidare e per andare a pescare in una fetta di mercato decisamente più giovane.
Tralasciando poi alcune rifiniture, che a detta di alcune delle migliori riviste del settore sono troppo grossolane e sarebbero potute essere realizzate in modo più accurato.
Tutto questo per invocare un possibile "ringiovanimento" dell'intero processo produttivo del marchio italiano, partendo dai progettisti e dai responsabili della comunicazione.
L'ultimo progetto interessante che io ricordo e apprezzo è stato la Bellagio, moto presentata nel 2007, che io ritengo davvero innovativa e con un motore davvero soddisfacente (per coppia e potenza); erroneamente definita "custom", è un ottimo incrocio tra questo segmento e quello delle "naked". Gran bella linea e capacità di colpire per la sua originalità.
Ecco, secondo me, si dovrebbe pensare in quell'ottica, tentando davvero di rilanciare il marchio, un po' prendendo come esempio quello che è successo alla Ducati.


In tutto questo ne approfitto per dare spazio al seguente comunicato:

"Le RSU della Guzzi, FiomlUilm e io Comune di Mandello hanno organizzato per sabato 19 settembre 2009 il Moto di protesta.Non si tratta affatto di un moto raduno ma di una chiamata vera e propria ai guzzisti di tutto il mondo, e non solo, ad unirsi contro lo smantellamento della Moto Guzzi che la Piaggio continua a dire di non volere fare ma che in invece continua gradualmente a fare. Sarà l'esito di un'estate di lotta che è già cominciata con le nostre azioni di contrasto e di sciopero volte a manifestare tutta la preoccupazione e il malcontento dei lavoratori verso l'atteggiamento di Piaggio, che si ostina a non riceverci per un confronto trasparente e definitivo sulle reali intenzioni in merito al futuro nostro e della Guzzi.

Ci troveremo sabato 19 davanti alla Guzzi per raccogliere le firme di protesta e poi ci avvieremo, con il Sindaco di Mandello in fascia tricolore, a Lecco con la carovana di moto sino alla sede della Provincia dove chiederemo al Presidente Nava di firmare la petizione di protesta. La giornata sarà poi scandita da iniziative musicali in piazza del mercato e dalla presenza di un testimonial di eccezione a sostegno della Guzzi.

Siamo costretti a ricorrere a questa giornata per dare ancora maggiore risalto alla nostra lotta e per sensibilizzare l'opinione pubblica sul pericolo della chiusura della Moto Guzzi che non significa soltanto la già di per sè drammatica perdita di posti di lavoro, in una fase aggravata dalla crisi economica, ma l'impoverimento complessivo di professionalità, passione dedizione al proprio lavoro che sono un patrimonio irrecuperabile per le nostre comunità e per il nostro territorio. La Moto Guzzi è nata e cresciuta a Mandello e con essa generazioni di mandellesi hanno dato vita ad un vero mito italiano, riconosciuto in tutto il mondo.
Colaninno ha sempre detto che il binomio Guzzi/Mandello è inscindibile come quello di Ferrari/Maranello. Bene. Lo prendiamo in parola. Se è vero quello che dice allora non dovrebbe nemmeno lontanamente pensare di trasferire la Moto Guzzi perchè così come la Ferrari viene prodotta a Maranello, la Guzzi deve esserlo a Mandello. Altrimenti il binomio e il raffronto a lui tanto cari cadrebbero immediatamente!

Auspichiamo un ampio coinvolgimento della cittadinanza tutta il 19 settembre, che sappiamo essere sempre vigile sulla fabbrica che l'ha resa e la rende famosa e che è consapevole che ogni decisione che riguarda la Guzzi riguarda Mandello perchè l'una senza l'altro, e viceversa, non avrebbero senso."

ORE 9.00 INIZIO RACCOLTA FIRME PETIZIONE
ORE 10.30 INTERVENTO SINDACO E SINDACATI
ORE 11.15 PARTENZA MOTO MANIFESTAZIONE
MANIFESTAZIONI DI PROTESTA IN MOTO DA MANDELLO A LECCO
(Prevista sosta presso l'Amministrazione Provinciale)
ORE 13.00 RITORNO A MANDELLO
ORE 16.00 INTRATTENIMENTO MUSICALE
ORE 21.00 PROIEZIONE FOTO VIAGGIO IN SUD AMERICA DI SIMONE MARCHETTI IN SELLA ALLA MOTO GUZZI

P.S. Possibilità di ristoro presso l'area attrezzata di Piazza del Mercato(in collaborazione con il grupo alpini di Mandello) dalle ore 13.00
Possibilità di campeggio in aree riservate
(Per motivi organizzativi e' gradita la prenotazione per questi due momenti)
Invitiamo a partecipare- con le loro Moto Guzzi- tutti gli affezionati ed appassionati "Guzzisti", ed insieme a loro tutti i motociclisti e i cittadini che vogliono sostenere la nostra lotta affinche' la storica fabbrica della Moto Guzzi rimanga a Mandello.
FIM-FIOM-UILM LECCO
Per informazioni/ prenotazioni:
Fiom Cgil Lecco- Fim Cisl Lecco via Besonda inf. 11 23900 LECCO
email:
fiom@lc.lomb.cgil.it fim_lecco@cisl.itmotodiprotesta@libero.it
Tel: 0341/488233
0341/275600
Fax: 0341/283449
0341/275688