martedì 22 dicembre 2009

QUEST'ANNO NIENTE REGALI PER GLI OPERAI


Prendendo spunto da Cafe Racer Culture, mi associo moralmente anch'io ai 67 operai della Yamaha che, con il 2010, molto probabilmente non avranno più un posto di lavoro, a causa della chiusura dello stabilimento di Gerno di Lesmo. Questa la decisione presa dalla Casa madre che vuole spostare la produzione in Spagna.
Questo il comunicato diramato dalla R.S.U. Yamaha Motor Italia:

"Costretti dall’assurda pleclusione ad utilizzare i normali strumenti previsti dalla legge italiana (CIGS) da parte della classa dirigente di Yamaha Motor Italia, mettiamo in campo questa estrema forma di protesta determinati a portarla avanti fino alle più drammatiche conseguenze.
Non retrocederemo davanti a nessuna promessa che non sia l’applicazione integrale della Cassa Integrazione Guadagni Speciale.
Il tavolo delle trattative deve essere immediatamente riaperto per permettere alle parti di formalizzare un accordo in questo senso.
Consci di lottare per una causa i cui contenuti rappresentano un caposaldo per tutti i lavoratori chiediamo il supporto morale e materiale di ogni individuo, mezzo di comunicazione o organizzazione che in questo paese lavora per una socierà in cui è degno di vivere."

Questa invece la lettera che i lavoratori hanno spedito al campione Valentino Rossi:

"Caro Vale, noi siamo disperati. La Yamaha ha deciso di chiudere la fabbrica e di licenziare i 67 dipendenti. Il prossimo 8 gennaio, se non ci saranno cambiamenti sostanziali, noi saremo tutti fuori, senza lavoro, senza futuro. Ti abbiamo aiutato tante volte a sistemare le moto, siamo stati contenti dei tuoi successi perchè ci sembrava che fossero il successo dell’azienda e anche del nostro lavoro. Adesso ti chiediamo una mano, aiutaci a salvare il nostro posto di lavoro."

Ovviamente il pilota non si è degnato di rispondere, gran bella figura.
Il mio pieno appoggio va a tutti questi operai che stanno protestando e mi auguro che si possa giungere a una conclusione a loro favorevole.
NON MOLLATE.


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