venerdì 25 settembre 2009

LIQUIDAZIONE VOLONTARIA PER LA MOTO MORINI


Proprio oggi apprendo da un noto sito dedicato alle moto, che un altro famoso storico marchio italiano sta rischiando grosso; ovvio che il pensiero va alla possibile perdita di un pezzo di storia della tradizione motociclistica italiana e tutti i lavoratori che stanno rischiando il proprio posto di lavoro.

"La Casa bolognese ha avviato una procedura significativa di uno stato di grave crisi. La situazione è preoccupante, ma a Casalecchio di Reno lo stabilimento è aperto e si cercano soluzioni. Trattative di cessione in corso?
La Moto Morini sta attraversando un momento di assai pesante crisi proprio alla vigilia del Salone del Motociclo di Milano. La Casa bolognese, a seguito di crescenti difficoltà finanziarie si è trovata nell'impossibilità di pagare gli stipendi di settembre ai 65 dipendenti ed ha chiesto la liquidazione volontaria, una procedura straordinaria che prevede lo scorporo e la cessione di ogni singolo bene. Si tratta quindi di un processo che induce forti preoccupazioni sul futuro dell'azienda, ma a Casalecchio di Reno si cerca di sdrammatizzare: alla Moto Morini l'attività prosegue e si cerca una soluzione, anche in considerazione del fatto che le vendite nel 2009 hanno dato risultati soddisfacenti (in Italia nei primi otto mesi di quest'anno sono state vendute 300 moto, contro le 260 dello stesso periodo del 2008). La liquidazione volontaria andrebbe quindi interpretata come una procedura avviata per facilitare ipotesi di cessione dell'azienda o di acquisizione di nuovi soci in grado di apportare i capitali che servono per uscire dalla crisi.
I sindacati hanno reagito negativamente alla comunicazione dell'azienda e temono iniziative ai danni dei lavoratori. La situazione al momento non è chiara, ma si spera che ci siano effettivamente trattative in atto per indirizzare positivamente il futuro di questa marca che ha avuto un peso significativo nella storia del motociclismo italiano. Ci auguriamo di vederla al Salone di Milano e che nell'occasione non si parli di crisi, ma di nuovi progetti."

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