lunedì 5 ottobre 2009

CONDONO FISCALE: "MI GIUSTIFICO"


Come sapete il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha apposto la sua sigla al cosiddetto Scudo fiscale.
Con questo post non voglio discutere sull'efficacia o meno del provvedimento e sui suoi eventuali effetti, politici o economici che siano; ammetto di non essere un esperto in economia e che le mie idee a riguardo possono essere solo il frutto di conclusioni tratte da diverse dichiarazioni, di vari esperti o politici di opposte fazioni, ascoltate e lette.
Mi limito a sostenere la mia contrarietà e poca fiducia a riguardo, dovute principalmente ad una tendenza, particolarmente italiana, ad affrontare i problemi ricorrendo ai cosiddetti condoni; questo è indicativo di come la nostra classe politica - qualunque essa sia - risulti impotente di fronte a determinate tematiche sociali. Di come la nostra italianità sia sempre più aderente al cliché che all'estero ci accompagna da tempo.
E sia ben chiaro, la mia non vuole essere semplice e retorica esterofilia o anti-italianità, ma mi rendo conto che il mio modo di pensare e il mio modo di agire sono sempre più differenti da quello che la nostra classe dirigente, rappresentante del nostro paese, vuole promuovere.
E' incredibile come, di fronte ad un problema, la risposta sia sempre una carezza e una pacca sulla spalla, con la promessa che non si ripeta più.
Lo stesso Belka, direttore del Fondo Monetario Internazionale, ha dichiarato che misure di questo tipo vanno adottate "soltanto in casi eccezionali" e "per disperazione", tenendo conto che maggiore è la loro frequenza, minore è la loro efficacia.
E' come avere una carrozzeria di un'auto con buchi di ruggine e, volta per volta, chiudere con lo stucco invece di rifare completamente la parte; con questo penso che in questo paese debba cambiare l'intero modo di pensare. Credo sia al limite dell'assurdo che una legge possa avere come effetto indiretto, quello di perdonare persone che hanno infranto la legge, facendo scontare la pena con una penale decisamente simbolica.
Avendo liquidato brevemente (spero) questa mia visione generale della situazione, voglio porre l'attenzione su un altro particolare che mi ha decisamente schifato, riguardo all'approvazione dello Scudo fiscale alla Camera: I sì sono stati 270 e i no 250.
In pratica si tratta di un'approvazione ottenuta con solo 20 voti di scarto. Ciò significa che, se l'opposizione fosse stata al completo, il provvedimento non sarebbe passato. Sono 279 infatti i deputati che non appartengono ai gruppi del Pdl e della Lega.
Tra gli assenti, 22 i deputati del Pd, di cui 11 in malattia, 6 dell'Udc, 1 dell'Idv:

l'Idv Aurelio Misiti, i Pd Ileana Argentin, Paola Binetti, Gino Bucchino, Angelo Capodicasa, Enzo Carra (motivi di salute), Lucia Coldurelli, Stefano Esposito, Giuseppe Fioroni, Sergio D'Antoni (che fa sapere di essere ricoverato in ospedale), Antonio Gaglioni, Dario Ginefra, Oriano Giovanelli, Gero Grassi, Antonio La Forgia, Marianna Madia (anche per lei motivi di salute), Margherita Mastromauro. Ed ancora: Lapo Pistelli con Linda Lanzillotta e Giovanna Melandri ("eravamo a Madrid per il Pd"), Massimo Pompili, Fabio Porta, Giacomo Portas. Nell'Udc gli assenti erano Francesco Bosi, Amedeo Ciccanti, Giuseppe Drago, Mauro Libè, Michele Pisacane, Salvatore Ruggeri.

Credo che in casi come questo, l'assenza possa essere giustificata solo in circostanze davvero gravi, moralmente parlando; ritengo che la responsabilità dell'approvazione della legge ricada su tutti questi assenti.
Come, a questo punto, la mancanza di fiducia nei confronti della classe politica, da parte di persone come me, che ancora desiderano credere in qualcosa. Il punto è che, tralasciando la maggioranza di governo, ci troviamo di fronte ad un'opposizione che non è più in grado di agire e di comunicare, senza per forza ricadere nello stereotipo della classica sinistra vecchia ed anacronistica.
Io, personalmente, non mi sento più rappresentato.

"BASTARDI!!! SE DOMANI QUESTA GENTAGLIA NON E' FUORI NON VOGLIO PIU' SENTIR PARLARE DEL PD" (commento di un utente di Repubblica, a seguito di un articolo sulla vicenda)

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